Benvenuti nel mio blog personale. Buon 2012.

lunedì 20 dicembre 2010

Un ricordo dei primi lavori: ritrovato un foulard 1968 di Coppola e Toppo di Milano.

Un bel ricordo dei miei primi lavori, a sedici anni.
Tra le collezioni di Anita Magghy, a Feltre, è spuntato, tra gli altri, un pezzo raro, realizzato da Lyda Toppo nel 1968 per la sua boutique Coppola & Toppo di Via Manzoni 24 a Milano. La testimonianza diretta è di Lele Taborgna, che in quell'anno lavorava come ragazzo per il negozio e per il laboratorio, situato in Viale Majno, a Porta Venezia: "Nell'estate del '68, la signora Toppo mi chiese di aiutarla a portare in negozio alcuni oggetti. Caricammo in auto, una GT 1300 Alfa Romeo bordeaux, alcune borse, ed io tenni in braccio una trentina di foulard. La signora Toppo disse che aveva passato notti dietro questa sua invenzione estiva, i foulard. E, come ultima fatica, disse che aveva dipinto proprio il primo, visibile sopra tutti: corde, che potevano ricordare il mare, su un rosso vivo, solare. Aggiunse anche che si era talmente affaticata in quel lavoro che le corde le disegnò quasi per impiccarsi, per farla finita, disse scherzando. La trentina di foulards di purissima seta, dipinti a mano, misura cm 160x40, posti in vendita, andarono esauriti in pochi giorni".
Lyda e Bruno Coppola, fratelli, titolari di Coppola e Toppo a Milano dalla fine della  Guerra agli Anni Ottanta. Lyda, sposata, prese il cognome del marito Toppo; era lei la parte creativa dell'attività. Bruno si occupava di amministrazione e del personale (una dozzina di collaboratori dipendenti).

giovedì 2 dicembre 2010

Ritorno a Città della Pieve

E rieccoci. Dopo anni. Per motivi di lavoro, il 27 e 28 novembre, breve presenza a Città della Pieve. Qualche foto del borgo medioevale che ha dato origine alla famiglia Taborgna.

giovedì 28 ottobre 2010

Poveri noi...nel 2010...E nel 2011?

Avremmo mai pensato, anche quasi ieri, di trovarci in una crisi generale di queste proporzioni? Doveva essere solo per il 2008-2009, e anche il 2010 è una frana. A pochi mesi dal 2011, non restano tante speranze.
In sintesi:
- manca il lavoro;
- quello che c'è è sottopagato;
- le banche continuano ad essere assenti, nel dare soldi, e mai così presenti nel chiederne;
- le amministrazioni pubbliche piangono miseria;
- i residuati umani che fanno politica in Parlamento pensano a tutt'altro;
- chi innova, tenta, prova, crea, costruisce, inventa, fa... è lasciato da solo.
Fortunatamente, da piccolo, sono cresciuto in una casa con il solo caminetto, anche per cucinare; l'acqua era nella fontana in piazza; in casa c'era il secchiaio; e il cesso era nell'orto.
Più che vaccinato.
Ciononostante, è meglio non accettare come destino quello della povertà imposta.
Intanto, rifiutando per volere e necessità tanti simboli attuali, a partire dall'automobile, pedalo.
L'ultimo giro, con foto qui sotto, è stato il 12 ottobre a Cima Grappa. La foto sopra l'ha scattata Francesco, in Piazza Maggiore a Feltre.

giovedì 4 marzo 2010

Francesco, 6 anni, mi ha fotografato


Non ho molte foto di me. Ma domenica 28 febbraio, per gioco, mio figlio Francesco ha cominciato a usare la macchina fotografica. Il risultato è che ho qualche foto che mi ricorda e lo ricorda. Ci troviamo sul lavoro, in Osservatorio Turismo Asslib a Feltre.