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martedì 6 dicembre 2011

Come Mercurio. Con le ali ai piedi. Se ti sparano dietro. 25 marzo 1974. Monza. Festa degli Imbecilli.

E arriva, con marzo 1974, l'atteso processo a Bistecca, Michelin e altri esponenti della destra che tra Sesto San Giovanni, Monza, Desio e Brianza avevano imperversato causando danni, un po' qua, un po' là. Presidio, davanti al Tribunale di Monza, oggi famoso nelle immagini per i procedimenti delle tangenti al Comune di Sesto. Ma qualcosa, non va. Una frangia incontrollata, del servizio d'ordine di Lotta Continua, crea disastri. Svaligiata l'armeria, vicino all'Arengario. Scontri, coinvolgendo giovanissimi degli istituti superiori, in una città che non consente vie di fuga. Festa degli imbecilli. La chiamo. Presi in quasi duecento. Messi nei garage della caserma dei carabinieri. Picchiati, su ordine del colonnello comandante, a saracinesche chiuse. Il milite, giovane, che doveva picchiare me, fa finta di obbedire, incredulo, a quell'ordine. Mi salva il viso, dà un paio di colpi tra costole e schiena, mentre sono supino, a terra. Prima, in piazza, avevo cercato di difendere chi scappava, ragazze e ragazzi, sventolando la bandiera sulla testa degli agenti, per evitare che fermassero chi nulla c'entrava. Uno, agente di polizia, mi insegue e, davanti a Sala Maddalena, mentre scappo, spara. Uno, due, tre colpi. Il tempo di girarmi, vedere l'arma puntata su me e non sul cielo, e, come Mercurio, metto le ali ai piedi, superando record olimpionici di corsa. Che finisce sul Lambro, negli Spalti, dove non si va da nessuna parte. Fu lì, che finii sdraiato sul ponte, mitra puntato alla nuca, con Sergio Segio, amico, fino allora. La Festa degli Imbecilli, quel 25 marzo 1974, finì sulla copertina del settimanale l'Espresso. La frangia incontrollata del servizio d'ordine era una prova per l'imminente Prima Linea. Di lì a poco, nel congresso del '74, esponenti di Sesto San Giovanni usciranno da Lotta Continua. Gli imbecilli, che finiranno farsescamente, dopo numerosi omicidi, con la "consegna delle armi" al Cardinale Martini, hanno determinato arresto (tre mesi) e condanna per Cespuglio, Angelo Brambilla Pisoni, responsabile del servizio d'ordine, presidente della Cooperativa 15 giugno che editava il quotidiano, da me conosciuto quand'era ancora a Bresso/Cinisello, che ho saputo morto, qualche anno fa, nell'Oltrepo pavese, dove si era ritirato. Gli imbecilli, ho scoperto quando sono stato rilasciato dalla caserma dei carabinieri, avevano abbandonato, diciamo in un luogo vicino a Spalto Piodo, sede di Lotta Continua, uno scatolone con una dozzina di bottiglie molotov. Che ho dovuto far sparire. A merito degli imbecilli e della loro festa.

Vedi, interessante, per ricordare quegli anni, dal CUB Pirelli: www.fondazionecipriani.it

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