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martedì 30 agosto 2011

Con Sergio Segio. A terra, sul ponte di Spalto Piodo a Monza. 1974. Mitra puntati alla testa. Perché...?

Ciao, Sergio. Per che? Sdraiati sul ponte del Lambro, vicino alla nostra sede, in Spalto Piodo, a Monza, con i mitra dei Carabinieri puntati alla nuca, in quella primavera del 1974, eravamo noti, conosciuti e riconoscibili. Perché, pur sapendo chi eri, e già ti avevano arrestato con un mitra a Sesto San Giovanni, ti hanno lasciato circolare? Oggi, 2011, ritenendomi riconosciuto e riconoscibile, nel salutarti, ricordando quanto sia seguito e perseguito per aver inneggiato alla libertà, dico: a) gli errori non si cancellano con una gomma, come alle elementari; b) l'eroismo è dei forti, non di chi accorciando le vie dimostra le sue debolezze. c) chi uccide non ha scampo, se non lo ha fatto per legittima difesa; d) l'esibizione e la moda sono cose che devìano la natura; e) lo spirito del sacrificio esula dall'immolare altri; f) non perdonerò mai chi ha portato Umberto, giovane studente dell'Istituto d' Arte di Monza, a sparare sul Giudice Alessandrini... Basta?
Ho appena cominciato.
La prossima volta che ti vedo in Tv, pur se in film con Susanna, la spengo. Anche se ti voglio bene. E risparmia le interviste, per carità. Il silenzio è sempre d'oro.
Ma che? Stiamo parlando degli anni di piombo, di rivoluzione? E chi li ha visti mai: Solo al cinema. Sui giornali. In Tivù. Italia, Italia...

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