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mercoledì 31 agosto 2011

Memorie pesanti. Due morti che cambiano la vita: Mauro Rostagno e Alexander Langer.

Mi trovavo a Feltre, che frequentavo da pochi mesi anche per la presenza della sede IULM e il mio lavoro di orientamento universitario, quando al telegiornale delle 20.00, apparve la foto di Mauro Rostagno. Pensai, "bene,  avrà qualche novità da raccontare". Restai ammutolito, e poi immobile per lungo tempo davanti al televisore, quando diedero notizia del suo assassinio, a Trapani. Fu soprattutto questo, da quel 26 settembre 1988, a farmi decidere verso il definitivo abbandono di Milano. Dove non avevo più niente da dire, da fare, da pensare. Dove, uscendo, anche gli incontri erano per me ripetitivi, stessa gente, stessi luoghi.
A Feltre, mi dicevo, potrei essere vicino ai fratelli Boato, Venezia e Trento; e anche, dalle parti e nel collegio elettorale di Alex Langer, di Sterzing/Vipiteno, Bolzano.
Così fu, in effetti. Per qualche anno frequentai Michele, a Mestre, e incontrai anche Marco e Alex, a Trento, in diverse occasioni. Per Alex, ci fu anche un piccolo incontro a Belluno, per la sua campagna elettorale, dove poi effettivamente risultò eletto per il Parlamento Europeo.
Ma il 3 luglio 1995 anche la mia vita, con la morte di Alex a Firenze, fu destinata a drastici cambiamenti. Dopo il funerale, nella Cattedrale di Bolzano, l'allontanamento dalla politica, ormai fatta solo di poltrone, fu totale.
Forse, un giorno, riuscirò a raccontare qualcosa di Mauro, di quando si andava a Monza, in pieno inverno, con la mia motoretta, per fabbriche e scuole. Il più grande insegnamento.
Forse, un giorno, riuscirò a raccontare qualcosa del dentone crucco di Sterzing, dei ricordi che ho di lui, sempre in viaggio, a Milano e Roma, poi a Chianciano e infine a Trento e Belluno.
Oggi, parlarne, mi pesa ancora troppo.
Perchè i pensieri si fissano, più che sulla vita e sulla voglia di raccontare, sulla loro morte.
Per Alex, vorrei solo indicare una visita nel piccolo cimitero vicino Sterzing, dov'è sepolto. Lassù, una volta, mi ci aveva accompagnato Edi, di Bolzano.

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