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mercoledì 5 ottobre 2011

Facciamola finita. Pezzi di merda. Feltrinelli, Giangiacomo, da Feltre. Marzo 1972.

Mentre nel 1973 c'è l'oasi del militare, Aviano, Maniago, meningiti, morti. violenze, allarmi, illibertà, nel quotidiano 1972, a pochi giorni dall'11 marzo delle manifestazioni, esplode, su un traliccio di Segrate, l'editore Giangiacomo Feltrinelli. Ma chi ci crede? Certo, Feltrinelli è di sinistra, dei GAP, pensa come tutti alla possibilità di colpi di stato, di golpe. Perché ci sono. Ricco, da salotto, viaggia in camper con trecento milioni in contanti. Mai più ritrovati. Da altre parti, con centomila lire ti facevano secco. Vuoi perdere l'occasione... di un traliccio... a Segrate? Pezzi di merda. Pezzi di merda. Pezzi di merda. Avete ucciso, per potere. Per denaro. Per pensiero infernale, antidemocratico. Avete ucciso, chi potevate, chi ricco ma debole, per uccidere tutta l'Italia, gli Italiani, la libertà, la lotta, l'universo sognante, visibile e invisibile... Avete ucciso.
Caso vuole, mentre scrivo, da Feltre, che i Feltrinelli fossero di Feltre, poi a Bergamo, siamo nella Serenissima, poi a Milano.
Ho incontrato Carlo, il figlio, per caso, quando facevo Il Giro del Mondo in Settanta Giorni, al Cinema Paris di Milano, Moscova/Garibaldi.
Un saluto. Perché di più non faccio.
Ma: non fatemi digerire la morte di Giangiacomo Feltrinelli, da Feltre/Bergamo/Milano, come terrorista. Perché sareste pezzi di merda come i suoi assassini.
* La foto è de "L'albero Incantato", sesta edizione, 2011, Piazza Maggiore, Bonsai Club Feltre.

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