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sabato 3 settembre 2011

12 dicembre 1970. Muore Saverio Saltarelli. Milano, Università Statale.

Che vuoi fare? Dopo Città della Pieve, morta nonna Margherita, sono a casa, a Milano. Per due mesi, porto un collarino, per via della frattura alla 4a e 5a vertebra cervicale. Ma non riesco a star fermo. In una Milano in movimento. È il 12 dicembre, primo anno dalla Strage di Stato. Il Collettivo Politico Metropolitano (CPM, già iniziavano le sigle), era sparito da Via Curtatone 12. Da cane sciolto, decido di andare in Statale, dove è annunciato un presidio (Via Festa del Perdono, Piazza Santo Stefano, Via Larga). Si scatena l'inferno. Ragazze e ragazzi che da Via Larga scappano, verso l'università. Lacrimogeni. Spari. "Calma, calma.", dico, a tutti, col mio collarino, cercando di non essere urtato, che se no mi cade la testa, date le vertebre malmesse. Che vuoi fare? L'unica cosa utile, è entrare in Statale, andare in infermeria, ricavata nel sotterraneo, e vedere se si può dare una mano. I ragazzi della Facoltà di Medicina arrancano, i camici sporchi di sangue, da Via Larga continuano ad arrivare feriti. "Non abbiamo aghi, per cucire, dobbiamo arrangiarci...", dice uno, mentre rattoppa uno squarcio in bocca ad un ferito... Lo dice a me che, forse, col collarino, visto che non posso far niente, assumo qualche autorità... "E lui?..." dico, guardando il ragazzo con la barba, steso sul pavimento "...non ha ferite...". "Non ce la fa..., ha preso un candelotto al cuore, stiamo aspettando le ambulanze...", mi risponde, lo studente di Medicina. Allora, col mio collarino, divento vigile urbano: "largo, largo", grido mentre corro nel corridoio della Statale. È arrivata un'ambulanza. "Largo, largo..." e i ragazzi, dietro me, portano fuori il corpo di Saverio Saltarelli, verso l'ambulanza. Ma era già morto.
Poi, si seppe, che polizia e carabinieri spararono ad altezza d'uomo. Non solo lacrimogeni. Spararono. I fori dei proiettili, nelle vetrine di Via Larga, vennero fotografati...
Poi, si seppe, ad un anno dalla strage di Piazza Fontana, che un altro morto, Saverio Saltarelli, doveva aggiungersi alla lista.

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