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martedì 6 settembre 2011

Gilera 124 5 V. Ad Architettura se la sono presa anche con lei. (1971, Dopo Via Tibaldi).

Finito tutto, cariche, lacrimogeni, fermi (per fortuna che abbiamo un collegio legale con avvocati che ci difendono gratuitamente), TORNO, il giorno dopo,  ingenuo ingenuo, a cercare la moto (motorella arriva dal piccolo Francesco, otto anni oggi).
Architettura ha un presidio di Polizia. Dentro, nessuno. Entro, e trovo sotto il porticato, a destra dello scivolo dove l'avevo lasciata, la motorella. Faro rotto, ammaccata, brutta. Esco e vado dall'ufficiale della Celere: "La moto è distrutta...", dico. "Cosa vuole, saranno stati gli occupanti...", risponde.
Già, ma l'occupante ero io. Sta' a vedere che mi distruggo la moto da solo. Che non bastava pensare alla gamba...
Vabbè.
La motorella, riparte. Da Architettura in Statale. Arrivo in Piazza Santo Stefano che salta il freno....
Gli occupanti avevano sabotato anche quello.
Povera Gilera 124 5 V. Un anno da garzone di droghiere per comprarla. Un giorno della Milano da niente per distruggerla.
(Per rubarla hanno aspettato il Convegno di Rimini, il primo).

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