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martedì 13 settembre 2011

Suor Cristina: ...t'è vegnèt un canchèr. Le è venuto. (Fanciullezza Abbandonata, Via Nino Bixio, Milano).

Papà, in Pensione, in Via Tadino, Viale Tunisia, stanza a tre letti. Dopo la Polizia, l'Associazione Mutilati e Invalidi per Servizio gli trova lavoro. È all'Argenteria Broggi, Milano. Mamma cameriera, in Via Serbelloni, dietro Corso Venezia. E io? Dal Veneto, sette anni, mi portano a Milano, in collegio, in attesa di qualche fortuna. “Fanciullezza Abbandonata”, si chiama, Via Nino Bixio. Seconda elementare. Suor Cristina, cattiva come la peste, in cattedra. Spazzolone in mano, dalla parte del manico. Chiama il povero balbuziente, spesso, per interrogarlo... E lui, balbetta... Stock stock stock, che non è il liquore, senti sulle ginocchia e sulle gambe del bambino, con lo spazzolone, parte finale. Capita anche a me. Non so perché, intimorito, certo, non riesco a leggere con lei di fianco, e comincia a sbattermi la testa sul banco, dove c'erano ancora i calamai. Una, due, tre e più volte. Certo, piango. Arriva domenica. Suor Giovanna, la più bella del collegio, mi chiama. Tutta premurosa e gentile, non lo è mai stata, mette una pomata bianca sul nero bluastro che ho in viso, sulla fronte... “Sono venuti papà e mamma, a trovarti...”, bella, dolce e soave, Suor Giovanna... “mi raccomando, sei caduto..., devi dire che sei caduto...”. Mi porta in parlatorio e i miei fanno una faccia strana, vedendo la mia, tutta neroblu. “Cosa è successo?”, dicono, ancora con la suora lì. “Sono caduto...”, ma a mia madre, e a tutti nella vita, non riesco a mentire, scoppio a piangere..., “mi han fatto male...”. Papà Giulio fa un balzo sulla sedia, chiede della Madre Superiora, è un putiferio. Suor Cristina, viene allontanata, morirà di cancro. Al suo posto, arriva Suor Maria Giovanna, minuta, alta come noi, dolce. Vivevano di Stato, Concordato e Benefattori. Quando c'era il funerale, di un Benefattore, uscivamo in divisa, a me in Santa Francesca Romana han fatto portare il labaro, belli e puliti, in dieci/dodici, in fila per due. “Fanciullezza Abbandonata”. Molto commovente. Perché cambiar nome, al collegio? I parenti del Benefattore, morto, diventavano anche loro benefattori. La notte di Natale, sveglia, pantofoline rosse nuove, divisa nuova, giù... in Cappella... ci sono i Benefattori. La mattina di Natale sparivano, pantofoline e tutto. Il pomeriggio, di Natale, si giocava con i regali portati dai genitori e dai Benefattori. La mattina di Santo Stefano, i regali sparivano. Pulire i cessi con la pomice. Dovevamo. Spazzare il cortile, a novembre, che è pieno di foglie. Lo spazzi, esce la suora, “ci sono ancora foglie, pulire.”. È novembre. Le foglie cadono. Quando hai pulito una volta, qualche foglia in più, ci sarà sempre... Pulire i muri, di marmo, del refettorio. David Copperfield di Dickens, quando lo studiai alle medie, non mi fece né caldo né freddo. Già visto... Nel salone della ricreazione, da lì mi abituai a star solo anche in mezzo alla gente, un centinaio di bambini urlanti e giocanti. Io, seduto in mezzo, a leggere il libro, regalo dei miei. Si avvicina Suor Giovanna, la bella. “Cosa leggi?”. “Cuore, di Edmondo De Amicis...”, “Ah, non è un libro adatto..., sarebbe vietato..., chi te l'ha dato?”, “I miei genitori...”. “Ah...”.
Mamma e papà, finalmente, trovarono un piccolo appartamento in Via Moretto da Brescia 27, Città Studi. E mi portarono via. Papà, aveva già segnalato, ai suoi amici in Questura, il fatto. Ne vennero fuori altri. Alla fine, il collegio “Fanciullezza Abbandonata” di Via Nino Bixio, venne chiuso. Maltrattamenti, ruberie? Mah. Mistero. 
Intant: "T'è vegnèt un canchèr, brüt demoni, in maschera da suora...". (Che ti venga un cancro, brutto demonio, mascherato da suora...).

*la foto è dal Museo Civico di Belluno.

1 commento:

  1. nell'anno 1960 sino al 1965 anch'io ho vissuto le stesse cose che tu scrivi in questo articolo.Forse tu hai semplificato e abbreviato un po, perchè in quel Collegio ne ho passate di veramente brutte altro che botte semplici ma col bastone. Io vorrei raccontare tante cose che mi sono successe in quel Collegio. Vorrei anche conoscere i dettagli del processo, forse tu hai qualche informazione e se si me la puoi inviare per e.mail liciagatta55@gmail.com o dirmi dove trovarle?.

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