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sabato 10 settembre 2011

Cala il sipario. Comincia il riposo. Tra il 1979 e il 1982. Una volta, a spasso con Mauro Pagani, disoccupato PFM.

L'ultima serata, dell'ultima edizione 1976 di Parco Lambro, fu notte con la PFM, Premiata Forneria Marconi. Per pochi intimi e ultimi resistenti, suonarono sul palco centrale fino a quasi le tre. Il violino, magico, che ricordavo, era di Mauro Pagani. Pure la voce. Girando per Sant'Eustorgio e Ticinese, nelle sere estive, una volta feci una passeggiata, fino alle Scimmie di Sergio Israel, con Mauro. Per scoprire che era fuori dalla PFM, quasi disoccupato, anche se continuava a fare ricerca, arrangiamenti, composizioni. Senza di lui, la PFM per me non c'è più, nonostante il bel ricordo di Parco Lambro e dei tanti dischi di successo. Come per le Orme, senza Aldo Tagliapietra, autore voce e chitarra.
Mauro Pagani, ha dimostrato da subito, proprio in quegli anni, senza PFM, il suo valore di musicista. Non avremmo avuto, se no, concerti ed esibizioni pubbliche di un Fabrizio De André arrangiato grintosamente, etnico e progressivo.
Il 18 aprile 2010, siamo riusciti a fissare una tappa di tour a Feltre di Cristiano De André, a undici anni dalla scomparsa del padre. Purtroppo, Mauro Pagani, non era sul palco. Ottima esibizione di Cristiano, polistrumentista, autore e miglior interprete dell'eredità di famiglia. Cristiano, a cena, confermò l'apporto di Mauro Pagani, le sue innovazioni, la sua importanza. Nella sua serata, Cristiano, suonò anche il violino.
Quasi come Mauro.


*Le foto dei post recenti si riferiscono ad opere di Arte del Novecento, esposizione a Belluno.

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